La Juve vola verso lo scudetto
Passare dal Bayern al Pescara può sembrare facile, ma dopo una lezione come quella subita in terra di Baviera ogni sfida nasconde le sue insidie e rischia di trasformarsi in una montagna difficile da scalare. Con questo spirito e con nell’anima un sogno sul punto di infrangersi la Juve prova a ritrovare se stessa contro gli abruzzesi riuscendoci, invero, solo in parte, ma il 2-1 finale vale comunque tre punti ed un pezzo consistente di scudetto ricucito sul petto, a dimostrazione che i bianconeri in Italia sono quasi extraterrestri.
Antonio Conte, come un qualsiasi tifoso, ha in testa solo una data, il ritorno di Champions del 10 aprile, con questa premessa spalanca le porte ad un consistente turnover, fuori a prescindere Barzagli e Chiellini squalificati, scaldano le comode panchine dello Stadium anche pezzi da novanta come Pirlo, Marchisio e Buffon, reduci da un incontestabile periodo di appannamento. E’ così che le chiavi del centrocampo le prende Pogba, affiancato da Vidal e Giaccherini, mentre in difesa si scoprono discretamente affidabili dei comprimari come Peluso e Marrone. Il primo tempo è un monologo strisciato, la Juve, senza spingere a fondo crea innumerevoli occasioni, tutte divorate o incredibilmente salvate dal redivivo ex enfant prodige Pellizzoli, probabilmente alla miglior partita della sua carriera. Imbattono nelle manone del portiere pescarese i vari Vucinic, Giovinco e Giaccherini, senza contare Quagliarella beffato anche dal palo. La ripresa sembra un revival del primo tempo, bianconeri ancora sciuponi e Pellizzoli nel ruolo di Yashin, questo fino a quando Vidal non sfugge alla difesa pescarese e Rizzo è costretto ad atterrarlo, espulsione e rigore che Vucinic trasforma riscattando una partita tutt’altro che volitiva. Attendersi ora la reazione del Pescara è forse un po’ troppo, infatti ancora Vucinic, all’ultimo secondo della sua partita, sguscia abile come uno sciatore e piazza un tiro a giro che chiude il match. A questo punto Conte sente la partita in mano, sostituisce il montenegrino con Matri e Bonucci con Isla, ma nel mentre di un’azione apparentemente innocua Cascione trova il jolly che potrebbe riaprire il match. La Juve decide allora di non rischiare ed amministra autorevolmente il risultato che le regala tre punti ed un ulteriore passo verso il bis scudetto, per il Pescara solo qualche inutile tentativo che non serve a cancellare l’amaro di una serie B sempre più vicina.
Nell’altro match del sabato pareggio spettacolo tra Bologna e Torino. Il primo tempo è prettamente di marca granata, con Barreto che regala il vantaggio con il suo secondo goal consecutivo. La ripresa vede la reazione del Bologna che porta alla zuccata vincente di Konè ed al colpo da fuori di Tiberio Guarente, al 94′ con il fischietto già sulle labbra dell’arbitro, Bianchi sbatte in porta la sua rabbia donando al Torino il pareggio, ed alla partita la sua ultima emozione.