Cipro boccia il piano Ue: no al prelievo forzoso

Per far fronte alla voragine finanziaria in cui è caduto, il governo di Cipro si era accordato con Ue, Bce e Fmi per attingere forzosamente ai conti bancari dei risparmiatori per ottenere poi anche finanziamenti internazionali. Un gioco pericoloso bocciato dal Parlamento cipriota.

Ammonta a circa 17 miliardi il buco nero creatosi nel sistema bancario di Cipro, per colmare il quale il governo si era accordato con Ue, Bce e Fmi per ottenere un maxi prestito di 10 miliardi a fronte di 5,8 miliardi da attingere mettendo direttamente le mani nelle tasche dei cittadini e prelevando forzosamente dai loro conti bancari.
A nulla è bastato inserire una scala progressiva rispetto alla prima proposta di manovra e prevedere l’esenzione per i depositi inferiori ai 20.000 euro, con una tassazione del 6,7% sui depositi inferiori ai 100.000 euro e una tassazione del 9,9% su quelli superiori. Anche in questa forma revisionata il piano di salvataggio è stato comunque bocciato in Parlamento con 36 voti contrari, 19 astensioni e un assente sul totale di 56 parlamentari. Del resto il presidente dell’assemblea Yiannakis Omirou aveva già avvisato che l’unica risposta possibile era un secco no al ricatto, affermando: «Questa decisione non è altro che una rapina dei depositi bancari»

Restano chiusi banche e istituti di credito fino a mercoledì, misura presa per evitare il fuggi fuggi generale, non tanto degli spaventati cittadini quanto dei pesci più grossi, i numerosi oligarchi russi, ma non solo, che avevano approfittato dell’isola-banca, considerata una sorta di Svizzera del Mediterraneo, ma con l’euro. La tensione nell’isola alle soglie della decisione era altissima. In moltissimi hanno espresso il loro dissenso al prelievo scrivendo a chiare lettere “no” sui palmi delle mani. Lunedì un manifestante era anche riuscito ad ammainare la bandiera della rappresentazione tedesca. Agitazione anche negli animi degli italiani, che temevano che una scelta di questo tipo, in seguito all’eventuale precedente cipriota, avrebbe potuto ripetersi anche altrove. Tutto ciò ha avuto ovviamente ripercussioni immediate sulle borse, con brutte chiusure a Milano e a Madrid.

Il piano di salvataggio internazionale è fallito e lascia non solo Cipro ma tutta l’Europa in panne. Il presidente della Repubblica di Cipro, Nicos Anastasiades, ha convocato una riunione con i leader politici per studiare un piano alternativo per risolvere la difficile situazione e rinegoziare. La Bce ha preso nota della decisione e «riafferma il suo impegno a fornire la liquidità necessaria all’interno delle regole esistenti», come si legge in una nota dell’Eurotower.
Il furto, per quanto necessario, è stato sventato, ma non si possono ancora dormire sonni tranquilli. Il buco resta.

di Francesca De Leonardis

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