La capolista se ne va
“La capolista se ne va” cantano i festanti tifosi bianconeri al termine della sfida col Bologna, e ne hanno ben donde vista la solita impressionante prova di forza fornita dalla squadra di Conte contro i malcapitati emiliani.
La Juve vola via ed è difficile ipotizzare qualche chance di aggancio da parte delle rivali che seguono, il campionato, segnato già in partenza, si dirige inesorabile verso la terra dei Savoia, ciò che resta è la lotta per le posizioni di rincalzo che valgono comunque un biglietto per l’accattivante proscenio della Champions. Bologna-Juve doveva essere una sfida difficile, vuoi per il ruolino di marcia dei felsinei, vuoi per quei cali di concentrazione che quest’anno hanno colpito i bianconeri con discreta frequenza, ma lo 0-2 finale scioglie le riserve e profuma, come non mai, di meritato scudetto. Dura un tempo, il primo, la resistenza del Bologna, ritmi folli e partita fisica, col cuore in mano, per contrastare lo strapotere dei torinesi. La strategia dispendiosa, ma ben studiata, dà buoni frutti, i rossoblù sono pericolosissimi in avvio con Gilardino e Diamanti, ma sbattono contro il muro difensivo dei campioni d’Italia. Dal canto loro i bianconeri aspettano che capiti il momento propizio e provano a pungere con combinazioni in velocità spesso sprecate da un inconsistente Giovinco. La ripresa parte con tutti i crismi di un rodeo, Perez pare assatanato e salta sulle caviglie dei giocatori della Juve in maniera spesso scoordinata, buon per lui che l’arbitro Bergonzi decida di usare un personalissimo metro di giudizio che inspiegabilmente lo grazia. I bianconeri non si lasciano comunque intimorire e con un guizzo di Vucinic ai danni dell’acerbo Naldo, trovano il meritato vantaggio. Fatto il goal, la Juve arretra ed il Bologna azzarda una reazione veemente quanto confusa, il risultato è uno splendido contropiede con combinazione Vucinic Marchisio che porta il principino bianconero a siglare il goal dello 0-2. La partita finisce così, con la Juve che amministra e con Conte che invoca l’urlo dei suoi tifosi provocando la reazione stizzita del collega Pioli, per i bianconeri si prospetta comunque una domenica in divano aspettando e sognando l’ennesimo passo falso della inseguitrici e guardando, magari, qualche dvd del Bayern prossimo avversario di Champions.
Nell’altro anticipo del sabato risorge il Catania di Maran dopo le due sconfitte contro Inter e Juve. I siciliani giocano una gran partita sbarazzandosi con un sonoro 3-1 dell’Udinese. Il “papu” Gomez è il mattatore dell’incontro con una splendida doppietta, di Lodi e Muriel le altre due reti.