Grillini spaesati frenano: no al governo tecnico

Sono stati definiti “marziani” gli eletti del Movimento 5 Stelle riunitisi a Roma all’Hotel Universo per eleggere i capigruppo di Camera e Senato, eppure un’azione politica viene da più parti chiesta loro, quella di assumersi la responsabilità di governo, ma a questo non sembrano pronti.

Dalla convention dei grillini sono saltati fuori i due nomi dei capigruppo: Roberta Lombardi alla Camera e Vito Crimi al Senato. Anticonvenzionale la votazione per alzata di mano così come la scelta di non farli rimanere in carica per tutta la durata della legislatura ma soltanto tre mesi, per poi passare il testimone ad altri. Quantomeno provocatoria anche la decisione di tutti gli eletti di non farsi chiamare “onorevoli” bensì “cittadini”. Ma al di là di ciò il movimento dal momento che è parte del governo non può prenderne le distanze tout court, deve padroneggiarne il linguaggio e assumersi le proprie responsabilità.

I marziani sbarcano a Roma ma non hanno le idee chiarissime. Il paese aspetta di essere governato e alla domanda impellente su un eventuale appoggio a un governo tecnico con il Pd, Vito Crimi ha risposto sibillino: “Vediamo, prima lo facciano. Non siamo la coalizione che ha vinto, sta a chi ha vinto e al presidente Napolitano decidere”, salvo poi smentire neanche 24 ore dopo, come nella migliore tradizione politica, prendendosela con i media che interpretano dove non bisogna interpretare. Crimi ha fatto dunque marcia indietro su Facebook, scrivendo: “Preciso che non ho mai parlato di appoggio a governo tecnico, l’unica soluzione che proponiamo è un governo del Movimento 5 Stelle che attui subito e senza indugio i primi 20 punti del programma e a seguire tutto il resto. Il nostro programma è chiaro ed è stato annunciato in tutte le piazze e in streaming”.
Sulla faccenda insiste anche Grillo che ribadisce a chiare lettere un secco no, affermando che il M5S non darà la fiducia a un governo tecnico né lo ha mai detto.

Chiarita la posizione, la cosa non rincuora. Perché la previsione che Grillo fa è quella di un anno al massimo di governissimo tra il Pdl e, come lo chiama lui, il Pdmenoelle, ovverosia il Pd, per poi tornare alle urne con il M5S vincitore. Un quadro apocalittico in cui Grillo decide di non prendere parte all’inciucio ma si augura che ci sia, il tutto, inutile dirlo, ai danni del paese. A chiedergli di appoggiare Bersani al governo è tra gli altri un’elettrice del M5S, Viola Tesi, fiorentina di 24 anni, la cui petizione ha fatto il giro del web. Ma molti altri elettori non sarebbero d’accordo, e una scelta dolorosa per la sua immagine ma forse necessaria per evitare un tracollo, insomma una scelta schiettamente politica, Grillo, per usare il suo linguaggio, non ce l’ha nel DNA.

di Francesca De Leonardis

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