Su Napoli, ha da passà ‘a nuttata!

Chiagne e fotte, invocare due rigori ectoplasmatici “dimenticando” la gomitata di Cavani su Chiellini, si addice al ruolo di straordinario interprete del melodramma napoletano che Mazzarri indossa a meraviglia, nulla di cui stupirsi se l’1-1 finale tra Napoli e Juventus diventa quasi una medaglia sul petto degli azzurri, dato l’ambiente e l’arbitraggio “ostile”.

 In realtà, i torinesi escono dalla sfida del San Paolo per due volte indenni, fisicamente per via delle barbare manifestazioni di teppismo, gentile omaggio di qualche decerebrato, sportivamente per un pareggio che sarebbe potuto essere una vittoria, ma che di essa ha comunque il valore. Il primo tempo della partita è una goduria per gli occhi, perchè la Juve mostra al Napoli cosa vuol dire essere e giocare da squadra. I bianconeri sono l’esaltazione sportiva della classe operaia, un meccanismo oliato e solo a volte perfettibile che fa stropicciare gli occhi anche per un Peluso qualsiasi, cosa diversa il Napoli della prima frazione, atteggiamento vagamente naif ed organizzazione a specchio con il parlamento italiano, ossia la più completa confusione. Passano pochi minuti ed il piede di Pirlo già dipinge, palla in area per Chiellini che di testa porta in vantaggio i torinesi. Ci si attenderebbe la reazione del Napoli, ma è un attesa vana, così i bianconeri decidono di giocare l’ennesima sfida al gatto col topo, tante occasioni e tutte fallite, Vucinic si aliena come a volte gli accade, e puntuale, quasi fosse svizzero, arriva il pareggio. Inler, sino ad allora travestito da glorioso Andrade romano, decide di tirare a casaccio da fuori, colpisce Bonucci e segna, appunto chiagne e fotte. Il resto del match snocciola via avaro di emozioni, se si eccettua il furto con scasso dell’episodio Cavani-Chiellini, il Napoli ha una buona occasione con Dzemaili, ma per fortuna il fabbro con lui non aveva ancora finito… I bianconeri invece continuano a gigioneggiare e portano a casa un pareggio che, con un pizzico di scaramanzia partenopea, non diremo di cosa profuma.

Per gli azzurri questa partita è come un treno perso, tante speranze riposte senza raggiungere il risultato sperato, d’altronde, chi vive a Napoli ha tante cose da godersi, il bel sole, un mare meraviglioso ed una vista mozzafiato, perchè dunque pretendere anche un ruolo da protagonista nel mondo del calcio? Certo, se si guarda con attenzione Pulcinella e si scopre, magari, che è vestito di bianconero, allora forse ci si potrebbe pure incazzare…

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