Il ritorno del Pibe Re
E’ alla fine è tornato, dopo 7 anni 8 mesi e 17 giorni (addio al calcio di Ferrara) è tornato. Nella sua Napoli, la sua città adottiva lasciata nel lontano 1991 dopo 7 anni che definire incredibili, sarebbe semplicemente riduttivo
E alla fine è tornato. Dopo 7 anni 8 mesi e 17 giorni (adiio al calcio di Ferrara) è tornato. Nella sua Napoli, la sua città adottiva lasciata nel lontano 1991 dopo 7 anni che definire incredibili sarebbe semplicemente riduttivo. Torna in Italia senza essere ammanettato e a Fiumicino, rientra da uomo libero per respirare l’area di Napoli e per dimostrare che non ha niente da nascondere al fisco italiano, ed è subito caos. All’aeroporto è il delirio, i suoi fan scugnizzi sono partiti da Napoli per non perdersi nemmeno un metro del loro mito. Anche ventenni che non hanno vissuto quegli anni urlano “o’ mamma mamma mamma mi batte il corason”, e all’arrivo a Napoli c’è una città che sta aspettando il suo Re. E lui? Lui è uno splendido cinquantaduenne, appare in gran forma e pure dimagrito, col suo look da perfetto “tamarro” napoletano: occhialoni scuri e pizzetto bianco, giubbotto di pelle e tuta adidas, tutto rigorosamente di colore nero. All’arrivo a Napoli, vorrebbe recarsi a Scampia e incontrare il sindaco De Magistris, ma deve fare i conti con la dura realtà partenopea. Ressa e parapiglia sul lungomare lo impauriscono, preferisce rintanarsi frastornato in hotel. Si affaccia per un saluto “regale” dal balcone della sua suite al Continental e riceve visite da Bruscolotti (il mitico “pal’e fierr” del primo scudetto) e Alessandro Siani (magari una particina in un suo film?). Alle 19 vede Udinese Napoli in camera e poi a cena con suo fratello Hugo nel ristorante del suo amico Bruscolotti “10 maggio 87”. Cena non finita e polizia in difficoltà nel domare la folla accorsa per cui di corsa a nanna, domani c’è l’attesissima conferenza stampa. In barba alle crisi politica post-elettorale e all’incredibile vacanza papale, Diego alle 12 in punto si presenta vestito di tutto punto alla sala Masaniello, circondato da un bagno di folla, per vuotare il sacco. C’è spazio per le sue vicende personali “sono innocente, non sono un evasore e lo dimostrerò ” sul Napoli di ieri e di oggi “il Napoli di ieri era una squadra di uomini veri, quello di oggi non deve mollare la juve non è irrangiungibile” sulla Napoli di oggi “ci vivrei, ma non voglio vivere da perseguitato dal fisco italiano” e infine il suo sogno “la panchina del Napoli è occupata, ma so che Inter e Roma vogliono Mazzarri”. Il pibe firma autografi, si concede un paio di funambolismi col pallone e saluta tutti. In serata riparte per Dubai, giusto il tempo per un carico di mozzarella e un incontro inaspettato a Fiumicino con l’amico di una vita Bruno Giordano. La sua presenza nel big match di venerdì al San Paolo contro l’odiata zebra bianconera aleggia come un fantasma anche se al momento non è confermata. Se dovesse tornare chissà cosa si inventerà la sua Napoli.