Dilettanti allo sbaraglio

Surreale inizio per i Campionati del Mondo di sci alpino a Schladming. L’organizzazione è riuscita a commettere tutti gli errori possibili nel primo giorno di gare e la cosa non più sorprendente ormai e che queste scelte dimostrano una assoluta mancanza di rispetto per gli atleti ed i tifosi: cioè i protagonisti e gli utenti dello show

Sembra che gli organizzatori, di fronte ai problemi climatici cui erano di fronte, abbiano sfogliato il manuale del perfetto incompetente ed abbiano agito di conseguenza. Il problema è semplice: se non ci sono le condizioni per disputare una gara la si deve rinviare, punto. Il fatto che ciò non sia possibile già a partire dal primo giorno è sconcertante! Com’è possibile organizzare un evento che è costato oltre 400 milioni e non avere un piano B? Ovviamente di fronte ad un meteo inclemente che flagella una località e rende impossibile lo svolgimento di più gare è chiaro che gli organizzatori non possono fare nulla, ma andare nel pallone già dalla prima gara sembra strano visto che una giornata di brutto tempo, d’inverno, a Schladming la si dovrebbe poter mettere in conto. Invece no. Con la nebbia che staziona nella parte centrale della pista la FIS si esibisce in una tarantella napoletana fatta di continui rinvii ogni quindici o trenta minuti che hanno avuto come unico risultato non solo di far partire la gara con oltre tre ore di ritardo rispetto all’orario previsto, ma rendendo impossibile alle atlete di spostarsi dalla zona di partenza dove sono rimaste ad intirizzirsi per tutta la mattinata. Ovviamente è del tutto irresponsabile lasciare delle ragazzine a logorarsi i nervi per oltre tre ore nell’attesa di affrontare una prova difficile e pericolosa come un super G, senza la possibilità oranizzata di fare uno spuntino di riscaldarsi…
Ma non è tutto, infatti i rinvii hanno esposto il fondo della pista all’umidità, a temperature relativamente miti ed il tutto per ore per cui le condizioni di sicurezza erano al limite. Inoltre la partenza pomeridiana lasciava bene intendere agli organizzatori che qualsiasi intoppo avrebbe fatto saltare la gara per mancanza di visibilità. E gli intoppi non sono mancati per cui alla fine le atlete coi pettorali dal 37 al 59 non sono state fatte partire. Di loro se ne può fare a meno!
Questa è la considerazione che la FIS ha delle atlete.
Per quanto riguarda gli appassionati, tutti sanno cosa vuol dire far partire una gara dopo rinvii e con un tempo inclemente. Partenze ravvicinate, combinate alla riproposizione di stucchevoli replay rendono la gara invisibile, nel senso più corretto del termine, per cui tutti si auguravano un rinvio. Anche ieri purtroppo, di una discesa della durata di un minuto e trentasette, la regia ne riproponeva dal vivo si e no trentacinque secondi, ennesima dimostrazione di mancanza di rispetto per gli appassionati che sono costretti a vedere una sfilza di atleti fare le ultime quattro curve e tagliare il traguardo. Chi accende la tv per un super G vuol vedere la gara, non replay di parti di gara che non sono stati trasmessi in diretta perchè nel frattempo la regia riproponeva replay dell’atleta precedente eccetera infilandosi in un corto circuito logico che qualsiasi criceto di laboratorio risolverebbe in tempi rapidi per mangiarsi il suo pezzetto di formaggio!
Per la cronaca uno degli intoppi di cui sopra, oltre all’infortunio di un lisciatore è stato il gravissimo incidente alla Vonn. Secondo una delle peggiori materializzazioni della legge di Murphy in una gara che non si sarebbe dovuta svolgere, si è verificato uno dei peggiori incubi di un’organizzatore di eventi: perdere un protagonista assoluto. In questo caso tanto importante nello sci al femminile da poter affermare che ci potrebbe essere un calo di interesse almeno negli USA per lo sci alpino.
A questo punto non ci resta che ricordarre che la Maze ha preso l’oro (il suo secondo iridato dopo quello in gigante di Garmisch 2011) Lara Gut l’argento e Julia Mancuso il bronzo. Sia la Gut che la Mancuso si confermano donne da grandi eventi, in grado di dare tutto quando è importante farlo. Della Maze non ci si può certo stupire con quello che sta combninando in Coppa del Mondo.
Ma dal punto di vista dello sport al di là delle medaglie (che ai mondiali sono l’unica cosa che conta), il capolavoro lo ha fatto la nostra Sofia Goggia. Esordiente assoluta (corre in Coppa Europa) partendo col pettorale 33 (dopo pochi minuti la gara è stata fermata definitivamente) ha mostrato le sue potenzialità piazzandosi quarta a soli 5 centesimi dal bronzo! Ricordiamo che la Goggia l’anno scorso stava vincendo la Coppa Europa quando un infortunio le ha bloccato l’ultima parte di stagione (nonostante tutto si è piazzata terza alle spalle di dua altre italiane!). Se lei la Agerer e la baby Curtoni ingranano e crescono il futuro per la valanga rosa sarà…roseo?
Questa mattina si disputerà il super G maschile…speriamo bene!

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