Con Super Mario Silvio tenta il gol alle elezioni

Mario Balotelli, da mela marcia che era secondo il presidente Berlusconi, si è trasformato in un ottimo giocatore, azzeccatissimo acquisto del Milan. Forse perché, individuando una corrispondenza tra squadra e partito, in campagna elettorale Super Mario può tradursi in un trend crescente di consensi.

Il tavolo da gioco della campagna elettorale è un tavolo rischioso, dove si bluffa, si rilancia, si spende più del dovuto. C’è chi in questo gioco è bravo, bisogna ammetterlo, come Berlusconi; però quando i trucchi e le trovate a cui si fa ricorso sono sempre gli stessi si rischia seriamente che il bluff non riesca più.
L’acquisto da parte del Milan di Mario Balotelli potrebbe non avere nulla a che vedere con la corsa elettorale però tornando con la mente a qualche anno addietro e azzardando un parallelo è facile vedere in controluce mosse ben studiate per far aumentare i consensi del “partito del Milan”. Dopotutto era solo il 7 gennaio, neanche un mese fa, quando Berlusconi ha dichiarato che “il valore umano in uno spogliatoio è fondamentale. Una mela marcia può condizionare l’intero gruppo. Io ho avuto modo di conoscere Balotelli e credo non sia il caso di inserirlo tra i ragazzi del Milan”. Un pugno di giorni dopo gli offre un contratto fino al 2017 con un ingaggio di 4 milioni netti all’anno. Legittimo chiedersi cosa abbia incentivato questa inversione di rotta.

Bersani ha tradotto l’acquisto del calciatore in termini elettorali come un secco +2%. Esagerato? Se si pensa che il giornale più letto d’Italia è la Gazzetta dello Sport forse la maliziosa insinuazione non appare del tutto fuori luogo. Il teorema di rapporti tra calcio e politica non sembra fallace né sconosciuto a Berlusconi che già nel 2001 in tempo di elezioni (che il centrodestra vinse) acquistò per il Milan Pippo Inzaghi e Rui Costa e a ridosso di quelle del 2008 (sempre vinte dal suo schieramento) acquistò Ronaldinho. E cosa successe nel 2006, quando cedette Shevchenko? Perse le elezioni. Che si tratti di coincidenze oppure no, schema che vince non si cambia.

L’asso nella manica da sfoderare in zona cesarini è ormai una tradizione. Stavolta si tratta dell’accoppiata Balotellirestituzione IMU, così come il coniglio nel cilindro l’ultima volta fu l’inattesa abolizione dell’ICI, comunicata direttamente agli elettori in diretta tv dallo studio di Porta a Porta. Nel 2006 la proposta shock fece crescere il consenso ma non bastò, stavolta il riscontro probabilmente sarà anche inferiore. I cittadini hanno già sperimentato sulla propria pelle le conseguenze di promesse tanto allettanti quanto difficili da sostenere per le amministrazioni e oggi ci ridono su. Proprio in merito alla restituzione dell’IMU l’ironia è esplosa, su Twitter prima e ovunque poi, in maniera dirompente. Forse stavolta siamo più bravi a riconoscere i trucchi del mago.

 

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