Pinturault conquista Wengen

Il francese Alexis Pinturault riesce a strappare dopo due anni la supercombinata di Wengen al croato Kostelic grazie alla manche di slalom con la quale recupera dalla ventiduesima posizione conquistata in discesa.

Ivica Kostelic deve quindi cedere al francese ma comunque si piazza secondo e torna a fare punti pesanti in Coppa. Terzo il campione svizzero Carlo Janka che torna sul podio dopo quasi due anni. Benjamin Raich, altro grande interprete della disciplina, finisce quarto precedendo i nostri Innerhofer e Paris. Grande giornata quella dei nostri combinatisti, tutti velocisti di professione eppure tutti capaci di difendersi in slalom. Siegmar Klotz guadagna la decima posizione e Peter Fill la diciassettesima. Matteo Marsaglia non riesce a terminare la manche di slalom solo perchè gli si è staccato uno sci a metà gara. Ovviamente dopo la discesa della mattina i nostri la stavano facendo da padroni: Inner guidava la classifica provvisoria e nel complesso i cinque italiani erano nelle prime quindici posizioni, il che farebbe ben sperare per la discesa libera di questa mattina.
Una riflessione si impone sulla gara vista ieri. Le combinate come le supercombinate sono state criticate variamente e dal punto di vista dello spettacolo sono certamente inferiori alle discipline base dello sci alpino. Del resto quando nacquero avevano un senso che forse non hanno ora. Comunque a nostro avviso il problema non si limita solo alle performance in slalom di velocisti che si sentono a disagio per non dire in imbarazzo tra i pali stretti; la cosa ben peggiore è stato l’osceno modo di rappresentarlo a livello televisivo. Di una discesa (e su che pista!) della durata di circa un minuto e cinquanta secondi abbiamo potuto vedere solo i primi trenta secondi e poi gli ultimi quindici! A che serve? Questo è un modo per raccontare una gara? Questo è un modo decoroso di trasmettere un evento sportivo che certamente è tra i più emozionanti come può essere una discesa libera?
Se la FIS crede di risolvere i problemi dello sci alpino “portandolo in città” come abbiamo già detto in articoli precedenti non sogna un futuro migliore per le discipline che amiamo ma soffre di allucinazioni. Uno sport che è praticato in montagna, non può essere praticato in città semplicemente perchè gli uomini non hanno costruito le città su delle cime alpine per ovvi motivi di praticità. Ripetiamo, uno sport praticato in montagna, quindi in posti per definizione spopolati, deve necessariamente fare la scelta televisiva per guadagnare visibilità e popolarità. Cercare di migliorare le modalità con cui si racconta televisivamente qusto sport, che è certamente tra i più emozionanti, potrebbe avvicinare più persone a questo genere di gare, anche quelle che magari vivendo a distanze considerevoli dalle piste da sci potrebbero volerle vedere in TV. Ebbene no signori, delle discesa valida per la supercombinata di Wengen si possono vedere solo i primi trenta secondi e poi gli ultimi quindici; del resto visti gli atleti tagliare il traguardo, visti stucchevoli replay, verificato il tempo, svolte tutte le operazioni notarili che cosa vorremmo di più? Vedere anche la gara? Che pretese!

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