Siria: strage all’Università di Aleppo, 82 le vittime

aleppo università1Sono state due le esplosioni dell’attentato all’Università di Aleppo, avvenute tra la zona dei dormitori e la Facoltà di Architettura, secondo quanto riferito dall’Osservatorio per i diritti umani.

Queste hanno provocato ottantadue morti accertati (che potrebbero arrivare a novanta secondo il presidente dell’Osservatorio siriano per i diritti umani Rami Abdel Rahman) e oltre centosessanta feriti, secondo i dati forniti dalle fonti governative. Presso l’Università, che si trova in una zona controllata dalle forze siriane, era in corso il primo giorno della sessione invernale di esami, come anticipato dall’agenzia di stampa Sana, e a questo sarebbe dovuto il grande numero di studenti presenti nell’ateneo. La struttura è situata nella parte occidentale di Aleppo, ovvero quella gestita dall’Esercito governativo siriano e, anche in virtù di questo, la responsabilità della manovra terroristica viene attribuita ai ribelli. Nel tentativo di chiarire la natura delle esplosioni, la televisione siriana parla di un missile terra-aria che sarebbe stato lanciato sull’ateneo, mentre fonti vicine agli attivisti antigovernativi del Comitato generale della Rivoluzione descrivono l’attacco come frutto di un raid aereo.

Numerosi i messaggi di solidarietà e di denuncia pubblicati su Facebook e Twitter: sui social network, inoltre, si accusano dell’attacco terroristico esplicitamente sia le forze del regime che i ribelli. È il governatore della città, Mohamed Wahid Akkad, a tentare di dipanare i dubbi sulla vicenda e a rilasciare le prime dichiarazioni: «È stato un attacco terroristico, che ha preso di mira gli studenti nel loro primo giorno di esami». La città, divisa dallo scorso luglio in zone presidiate dal regime di Damasco e quartieri controllati dai ribelli, non è l’unica a veder continuare la strage che va avanti da mesi. A Hula, nella provincia di Homs, infatti, nella notte tra lunedì e martedì si sono verificati bombardamenti da parte delle forze governative che hanno coinvolto e ucciso dieci persone, tra cui donne e bambini. Sale così a duecentotrè il bilancio delle vittime delle violenze in Siria. L’aggiornamento è stato portato alla luce dagli attivisti della Rete siriana per i diritti umani, che incolpa con certezza l’esercito di Bashar al-Assad come fautore delle uccisioni.

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