Risarciti i danni morali al consumatore per l’esplosione della batteria del cellulare

Il giudice di Pace di Lecco, con la sentenza numero 40/2013 condanna una multinazionale al risarcimento per “l’ansia dopo l’evento di danno determinato da un difetto di fabbricazione”.

 

Nel caso specifico , è stata accolta dal giudice onorario la domanda del consumatore al quale era letteralmente scoppiata all’improvviso la batteria del telefonino ed aveva bruciato le lenzuola del letto.

Per il giudice di merito la liquidazione del danno subito può essere effettuata secondo i dettami stabiliti dall’articolo 1226 del codice civile, ossia mediante criteri equitativi che possono essere ritenuti corretti solo nel caso in cui il danno stesso sia non meramente potenziale, bensì certo nella sua esistenza ontologica, pur non essendo suscettibile di prova della sua quantificazione, e richiede altresì, per non risultare arbitrario, l’indicazione di congrue, anche se sommarie, ragioni del processo logico sul quale è fondata

Nella motivazione è stato rilevato che resta in capo al produttore l’obbligo di  garantire la sicurezza dei propri prodotti, quindi dev’essere condannato al pagamento dei danni ed alle spese di giudizio.

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