Fifty Kids per Elliott Erwitt a Palazzo Incontro
Elliott Erwitt: bianco e nero, pubblicità e documentari, assurdità e ironia, tutto e niente. Contraddizione. Nato nella Parigi degli anni Trenta, è il seguace del grande Henri Cartier-Bresson, conferma sta nel “cogliere l’attimo decisivo”.
Non è da tutti portare avanti un nome del genere, ma per il signor Erwitt sì, almeno sembrerebbe. Autore di noti ritratti – Marlon Brando, Che Guevara, John Fitzgerald Kennedy, Marylin Monroe – fa parte dell’Agenzia Magnum Photos di cui è stato più volte presidente. La sua passione per la fotografia nasce negli Stati Uniti e dagli anni Cinquanta il suo nome fa parte della storia della fotografia. Sì, sono più di sessant’anni che Elliott Erwitt stupisce i suoi spettatori.
Roma lo celebra con una retrospettiva, dal 31 dicembre al 17 marzo, che raccoglie cinquanta scatti riguardanti più di mezzo secolo della sua vita e provenienti da tutto il mondo. È quella tipica sottile ironia del maestro a far da fil rouge alla “poliedrica” collezione che “mette a nudo l’umanità con sconcertante sincerità”. I protagonisti sono infatti i bambini, anzi i fanciulli che “trovano tutto nel nulla” come diceva un certo Giacomo Leopardi. In Elliott Erwitt: Fifty Kids il fotografo ci permette di entrare a far parte del suo mondo, idilliaco quanto realistico, quello dei bambini appunto. È un reportage quello ospitato nel cuore di Roma, a Palazzo Incontro, dove è stato realizzato un percorso che potrebbe esser definito “di vita”. Gesti e sorrisi infantili conquistano la sensibilità di chi osserva con audacia e nostalgia.
“Fifty Kids nasce per aiutare altri bambini” dice la sostenitrice del progetto Francesca Lavazza nel ricordare che acquistando il catalogo o le stampe fotografiche delle opere esposte si dà un piccolo sostengo ad Adisco, Associazione Italiana Donatrici Sangue Cordone Ombelicale. Sono i gesti più futili e significativi, l’innocenza, lo stupore, la meraviglia a creare un legame tra Elliott Erwitt e i suoi soggetti e come disse il maestro Henri Cartier-Bresson “Elliott ha ottenuto il massimo proponendo una gamma di immagini rubate e sprigionanti un aroma, un sorriso dal suo intimo più profondo”.