Volley rosa, inizio di una parabola in discesa?
Dopo una campagna acquisti che ha portato lontano dall’Italia una buona parte dei talenti pallavolistici nostrani, a poco più di un mese dall’inizio di campionati e coppe estere si fanno bilanci e si valuta
quanto questa “fuga” di talenti abbia influito sul nostro campionato e non solo. A risentire di questa situazione soprattutto la pallavolo femminile, che a causa delle sue condizioni malsane ( vedi disorganizzazione della Legavolley, scarsa tutela delle atlete e crisi societarie) ha costretto molte giocatrici ad emigrare all’estero, attirate da condizioni lavorative migliori e da realtà in forte crescita. Questo è il caso di Eleonora Lo Biano e Simona Gioli, due fette importanti della pallavolo made in Italy che oggi vanno a rinforzare le fila del Galatasaray in Turchia, oppure l’esempio di due allenatori come Abbondanza (ex di Villa Cortese) e Massimo Barbolini (allenatore della nazionale femminile) rispettivamente ora ct di una squadra dell’Azerbaijan e di una turca, questi sono solo alcuni dei nomi più famosi che hanno lasciato l’Italia per condizioni lavorative migliori.
A risentirne non è solo il campionato italiano, ma soprattutto la nostra competitività all’estero che è cambiata di molto, sicuramente troppo presto per tirare le somme, ma alla seconda giornata di Champions League Busto Arsizio contro il Galatasaray ha perso per 3 a 1, con Simona Gioli (mamma fast) che ha totalizzato ben 19 punti in una sola partita. Oppure il caso di Villa Cortese, uscita sconfitta contro il Rabita Baku sempre per 3 a 1.
Andrea Lucchetta in una recente intervista al “Sussidiario.net” ha parlato di questo cambiamento della pallavolo femminile soprattutto in rapporto al quinto posto alle Olimpiadi per nazionale azzurra: “Questo certamente è un po’ la sintesi di un campionato quello femminile che è molto cambiato. Sono partiti molti talenti, diversi allenatori sono andati via, l’ultimo è Abbondanza. Ci sono nuove nazioni che hanno scoperto nella pallavolo uno sport interessante, molto piacevole su cui puntare, ad esempio proprio la Turchia e l’Azerbaijan. Di questo ne sta appunto risentendo il nostro campionato.”
Questo scenario va a scontrarsi invece con quello ritrovato nella pallavolo maschile, che sembra risentire un po’ meno della crisi e nonostante alcune società continuino ad arrancare o a dichiarare banca rotta, ci sono ancora club importanti che tengono alta la bandiera italiana soprattutto all’estero. L’esempio sono Macerata, Trento e Cuneo che fino ad ora in Champions League hanno collezionato solo vittorie affermando ancora una volta la loro competitività non solo nel nostro campionato.
Di certo queste considerazioni non sono incoraggianti per la pallavolo femminile, che si trova ad attraversare un momento davvero poco felice, dove vengono sempre di più a galla problemi e sempre meno soluzioni. Le acque in cui si naviga non sono serene e ci vorrebbe un cambio di rotta per riportare il livello allo splendore di un tempo, quando anche solo la nazionale azzurra era indiscutibilmente forte e competitiva, mentre per ora ci si deve accontentare di un quinto posto olimpico e di una situazione tutta da riconsiderare.
5 Novembre 2012